La storia tra me e le ecoline inizia anni fa, quando andai a una mostra di tavole della Pimpa di Altan a Pordenone.
Lo incontrai, gli strinsi la mano e gli feci i complimenti.
E poi gli chiesi, ingenua e pura com'ero un tempo: "Ma con che strumento ha colorato le tavole?"
Lui mi guardò come fossi scema.
"Ecoline".
Ah beh.
Che cazzo sono le ecoline?
Questo lo scoprii anni dopo, quando il Dast me le mise in mano e mi disse: "Colora", tipo un Dottor Frankestein che dice alla sua creatura "Vivi!".
Presi in mano un pennello e feci un casino madornale, uno schifo, mi vergognavo e il Dottor Dast mi guardò e mi disse: "Basta".
Dopo anni, dopo esercizio - che ancora sto compiendo - e tanta voglia di imparare, Dast ritornò alla carica con in mano la scatola delle ecoline.
"Riprova" mi disse.
"No" risposi, ricordandomi del papocchio informe.
"Dai" insistette il Dast, " guarda che ti diverti".
Ci riprovai e fu bello.
Bellissimo.
E ora non mi ferma più nessuno.
Mannaggia alla Pimpa.